Chiara Manzi

Chiara Manzi

hamb-menu

Perché c’è sempre spazio per il dolce?

Indice dei contenuti

Chi ama i dolci lo sa, anche dopo un pasto ricco e saziante, è comunque impossibile rinunciare alla fetta di torta o alla porzione di dolce al cucchiaio.

Questo fenomeno, oltre a mettere a dura prova la buona volontà di chi vuole mangiare sano, ha delle motivazioni inconsce e fatte emergere dalla scienza.

Le ipotesi, che non si contrastano ma possono fornire un quadro completo dei processi che ci portano dire SI’ davanti al “peccato di gola”, trovano le ragioni in meccanismi innati ed evolutivi.

La prima ricerca

Andando in ordine cronologico, una prima ricerca pubblicata nel 1981 da un gruppo di ricercatori della Oxford University, guidati da Barbara Rolls, che ha svelato il concetto della “sazietà sensoriale specifica”, a cui sono seguite diverse altre ricerche su questa tematica.

Mangiare una grande porzione di un piatto, anche che sia il nostro preferito, ci porta a soddisfare il nostro appetito e a non desiderare più di mangiare… ma soltanto fino a che non ci viene presentato un piatto diverso.

Quindi variando il cibo che portiamo in tavola tende a tornarci fame, o almeno ad aver voglia di servirci un po’ della nuova proposta. Questo effettivamente lo possiamo riscontrare con varie portate, pensiamo ad esempio ai buffet, la varietà dei piatti e i profumi che emanano ci portano a perdere il controllo, e quasi sempre esagerare.

Se tutto questo è vero, l’irresistibile ricerca del nuovo gusto diventa ancora meno gestibile davanti al servizio del dessert.

Cosa dice oggi la scienza

La motivazione di questa scelta ci viene fornita dalla seconda ricerca, pubblicata nel 2025, la quale definisce il fenomeno “dessert stomach”.

Lo studio pubblicato su Science e guidato dai ricercatori del Max Planck Institute for Biology of Ageing ha scoperto che i neuroni pro-opiomelanocortina (POMC) nell’ipotalamo, noti per regolare la sazietà, svolgono un ruolo chiave in questo fenomeno. Questi neuroni, nei topi come negli umani, quando ricevono per via vagale il segnale che lo stomaco è pieno, attivano un processo neuro-ormonale che genera la sensazione di sazietà.

I POMC, oltre a segnalare al corpo quando è pieno, rilasciano anche β-endorfina, un oppioide endogeno che induce una sensazione di ricompensa. Questo rilascio avviene specificamente durante il consumo di zuccheri, anche quando si è già sazi, incentivando l’assunzione di dolci oltre il punto di sazietà.

È interessante notare che questo meccanismo può attivarsi non solo durante l’assaggio dello zucchero, ma anche alla sua percezione sensoriale.

Quindi, a minare la nostra resistenza ci sarebbero addirittura la vista o l’odore di un dolce, che pare possno innescare l’attivazione dei neuroni POMC e il rilascio di β-endorfina, predisponendo il cervello alla ricerca di zuccheri ancor prima dell’effettiva ingestione.

Questo fenomeno è stato osservato in studi condotti su topi, dove l’esposizione a stimoli sensoriali legati allo zucchero ha portato all’attivazione dei circuiti neuronali associati al desiderio di dolci.

Esperimenti condotti su topi hanno mostrato che, anche dopo aver consumato un pasto completo, gli animali continuavano a mangiare cibi zuccherati. Bloccando il percorso oppioide attivato dalla β-endorfina, si è osservata una riduzione significativa dell’assunzione di zuccheri nei topi sazi, suggerendo che questo circuito neurale è cruciale nel guidare il desiderio di dolci post-pasto. ​

Ulteriori studi su volontari umani, attraverso scansioni cerebrali durante la somministrazione di soluzioni zuccherate, hanno evidenziato l’attivazione della stessa regione cerebrale osservata nei topi, indicando che questo meccanismo potrebbe essere conservato tra le specie. ​

Da un punto di vista evolutivo, questo meccanismo potrebbe aver favorito la sopravvivenza incentivando il consumo di zuccheri, fonti rapide di energia, quando disponibili. Tuttavia, nell’attuale contesto di abbondanza alimentare, può contribuire a comportamenti alimentari compulsivi o al binge-eating di zuccheri.

I ricercatori sottolineano come comprendere questo circuito neurale potrebbe aprire la strada a nuove terapie per l’obesità, combinando farmaci che sopprimono l’appetito con quelli che riducono il desiderio di zuccheri.

Il mio punto di vista

Una soluzione meno invasiva e che soprattutto ci regala quella sensazione di coccola e benessere legata al dolce, è quella di agire sulla formulazione delle ricette dei dolci, anziché agire sulla soppressione di stimoli neuronali.

Preparare i dolci ricchi di fibre sazianti e dove lo zucchero sia sensibilmente ridotto -senza però venir meno al gusto, all’aspetto e all’odore dei classici dolci- permette di continuare a provare quella sensazione di ricompensa senza compromettere la salute.

Partendo dalle ricette dei dolci della tradizione, il Metodo Scientifico Cucina Evolution le riformula riducendo grassi, zucchero e sale, aumentando allo stesso tempo il contenuto di fibre prebiotiche, vitamine, Sali minerali e molecole bioattive.

Per questo motivo molte persone riescono anche a dimagrire mangiando due dolci al giorno, senza compromettere la felicita che ci dà un buon dolce.

Grazie al Metodo Scientifico Cucina Evolution è possibile vivere a lungo e in forma mangiando 2 dolci al giorno.

Rolls, B. J., Rolls, E. T., Rowe, E. A., & Sweeney, K. (1981). Sensory specific satiety in man. Physiology & behavior27(1), 137-142.

Minère, M., Wilhelms, H., Kuzmanovic, B., Lundh, S., Fusca, D., Claßen, A., … & Fenselau, H. (2025). Thalamic opioids from POMC satiety neurons switch on sugar appetite. Science387(6735), 750-758.

RICERCA E PASSIONE

Progetti

Per trasformare la Ricerca Scientifica in cibi golosi e Antiaging

CONTATTAMI ORA

Come posso aiutarti?

Vuoi vivere a lungo e/o dimagrire
senza rinunciare al gusto?

Hai bisogno di dimagrire o imparare a mangiare sano gustando ogni giorno i piatti che più ami? Ho formato un team specializzato sul Metodo Scientifico Cucina Evolution pronto a darti consigli preziosi e personalizzati.

Scopri come vivere a lungo in salute e perdere peso, mangiando tutti i giorni i piatti che più ami!

Sei un’azienda orientata al benessere?

Se sei il titolare di un’azienda nel campo alimentare e ritieni opportuno e doveroso migliorare i tuoi prodotti da un punto di vista nutrizionale per garantire alla tua clientela un’elevata qualità nell’ambito del benessere, ho formato un team per valutare una consulenza personalizzata.

Non ho molto tempo a disposizione per cui analizzo
solamente richieste animate da serio spirito innovativo.
Privacy Policy Cookie Policy